Nella seduta del 29 novembre il Consiglio comunale di Cadoneghe ha approvato all’unanimità un ordine del giorno “Donna, vita, libertà – Solidarietà alle donne e al popolo dell’Iran” predisposto dalla capogruppo del Partito Democratico Lucia Vettore e sottoscritto per adesione da tutti i consiglieri, sindaco ed assessori.
Dopo l’uccisione di Mahsa Amini, il 14 ottobre scorso il flashmob di solidarietà alle donne e ai giovani dell’Iran aveva visto una uguale adesione a Cadoneghe. Ora è stato importante condividere questo nuovo documento a sostegno delle donne e di quanti stanno lottando per i diritti umani e contro la repressione e le violenze del regime teocratico iraniano.
L’ordine del giorno sarà inviato al governo italiano per attivare le possibili pressioni internazionali presso il governo iraniano e le sue rappresentanze diplomatiche.
Questo il testo dell’ordine del giorno
DONNA, VITA, LIBERTÀ – SOLIDARIETÀ ALLE DONNE E AL POPOLO DELL’IRAN
PREMESSO CHE
Il 13 settembre 2022, la studentessa curda iraniana Mahsa Amini è stata arrestata a Teheran dalla polizia morale dedita alla promozione della virtù e alla prevenzione del vizio, che regolarmente sottopone donne e ragazze ad arresti e detenzioni arbitrarie, torture e altri maltrattamenti per il mancato rispetto dell’obbligo di indossare il velo. Secondo testimoni oculari, Mahsa è stata picchiata violentemente mentre veniva trasferita con la forza nel centro di detenzione di Vozara a Teheran. Trasferita all’ospedale di Kasra, è entrata in coma ed è morta tre giorni dopo. Le autorità iraniane hanno annunciato indagini negando contemporaneamente qualsiasi illecito, ed anzi facendo risalire la morte a problemi di salute preesistenti;
Questo episodio ha scatenato nel paese numerosissime manifestazioni di protesta della società civile e in particolare delle donne che stanno scendendo in piazza, bruciano i veli e si tagliano i capelli sfidando il pugno di ferro delle autorità;
Le donne iraniane non si vogliono arrendere ed hanno riempito le strade e le piazze trascinando giovani e uomini al loro fianco, trasformando la protesta per le violenze subite in una denuncia del regime teocratico contro la repressione delle libertà individuali, contro la corruzione dilagante e contro gli aumenti dei prezzi e dell’inflazione che hanno ridotto in povertà milioni di famiglie
La protesta coinvolge tutte le classi sociali compresi i lavoratori che stanno scendendo in piazza accanto alle donne per rivendicare la liberazione dall’hijab obbligatorio imposto dalla Repubblica islamica dell’Iran, quale strumento di marginalizzazione femminile;
Le proteste in Iran durano ormai da due mesi – si entra già nel terzo – da quando si celebrarono il 17 settembre scorso i funerali di Mahsa Amini. Da allora, bambine e bambini, ragazze e ragazzi, donne e uomini si ritrovano nelle piazze e nelle strade per manifestare. Il simbolo della rivolta è il velo islamico che viene bruciato, rimosso, calpestato da donne di tutte le età, con lo slogan: DONNA VITA LIBERTA’.
Nel paese si sta consumando una tremenda e sanguinosa repressione sui giovani e le donne che continuano a ribellarsi: le persone uccise nel corso degli scontri sarebbero 342, secondo la ong Iran Human Rights, di cui 43 minori, ma ogni giorno si aggiungono nuove vittime, con numeri difficilmente verificabili. Le persone arrestate e in attesa di un processo, secondo stime dell’ONU, sarebbero 14 mila. Il regime sostiene che almeno 30 tra poliziotti e altri membri delle forze dell’ordine siano stati uccisi.
La protesta continua a dilagare in molte Regioni dell’Iran e la situazione è in continua evoluzione.
CONSIDERATO CHE
- nell’attuale situazione in Iran è necessario reclamare a gran voce la tutela della libertà delle donne e dei diritti umani;
- il popolo iraniano non sta chiedendo solo pane o lavoro, ma libertà;
- di fronte ad un tale grido abbiamo il dovere morale di esprimere sostegno e solidarietà alle donne iraniane e al popolo iraniano, ribadendo il nostro impegno e azione in Italia, in Europa e nel mondo per l’affermazione dei diritti universali, fondamentali per la convivenza, il benessere, la sicurezza e la pace;
- è dovere imprescindibile esprimere vicinanza e sostegno alle famiglie di Mahsa Amini, e alle famiglie di tutte/i quante/i sono stati uccise/i, ferite/i e arrestati/e;
- è auspicabile che una forte attenzione dell’opinione pubblica a livello internazionale e soprattutto una decisa pressione politica da parte dei governi nazionali e della U.E. possano indurre il governo iraniano a considerare le richieste del suo popolo e a interrompere la repressione violenta delle proteste:
tutto ciò premesso
IL CONSIGLIO COMUNALE
ESPRIME Il sostegno e la massima solidarietà alle donne, alle studentesse, agli studenti e al popolo iraniano, condannando la sanguinosa repressione attuata dalle autorità iraniane contro le manifestazioni di quanti stanno lottando per la libertà e la pari dignità.
RITIENE che l’Unione Europea e il Governo Italiano debbano esprimere una forte condanna della repressione attuata dalle autorità governative iraniane ed applicare/inasprire le sanzioni nei confronti dell’Iran per le gravi violazioni dei diritti umani.
IMPEGNA Il Sindaco e la Giunta Comunale a:
- inviare il presente ordine del giorno al Presidente del Consiglio del Ministri e ai Presidenti di Camera e Senato;
- chiedere al Governo italiano di fare pressione con urgenza sul Governo iraniano affinché cessi immediatamente la repressione sanguinosa delle mobilitazioni, vengano liberate le persone detenute in seguito alle proteste, e venga garantita la libertà alle donne iraniane e il pieno rispetto dei diritti umani;
- inviare il presente ordine del giorno, per conoscenza, alla Ambasciata iraniana in Italia.
- promuovere iniziative di informazione e solidarietà al fine di affermare e valorizzare la necessità di una democrazia paritaria e del rispetto diritti umani e civili, a prescindere da obblighi religiosi che non possono lederne l’integrità e discriminare le donne.
La Redazione