Il minimo indispensabile: facendo la somma finanziaria e politica del Bilancio della Regione Veneto per il 2022, è questo il giudizio di Vanessa Camani, vicecapogruppo dei consiglieri regionali del Partito Democratico e relatrice di minoranza del provvedimento.
È il minimo indispensabile, ma non è sufficiente. È un Bilancio che non basta né a governare il presente né a programmare il futuro.
I conti da saldare nel presente
Eppure, il presente del Veneto ha molti conti da saldare.
“Dobbiamo contrastare le disuguaglianze che sono cresciute”, sintetizza il consigliere Jonatan Montanariello del PD.
L’elenco è drammatico. C’è chi non può aspettare un anno e mezzo una visita medica e non ha proprio i soldi per andare dal privato, c’è chi è costretto a chiedere il Tfr per curarsi dal dentista. In Veneto vivono 500 mila persone con pensioni inferiori a mille euro: sono il 10 per cento delle famiglie. È a loro, come ai tanti giovani che lasciano la nostra regione, che dobbiamo dare risposte, osserva la consigliera PD Anna Maria Bigon.
Invece né la Giunta Zaia né la maggioranza del Consiglio hanno dato queste risposte. E non sono le sole a mancare nel Bilancio. Si pensi ad esempio al mancato aumento di risorse per le scuole paritarie, per le borse di studio, per la cultura, fino all’azzeramento degli stanziamenti per la legge sull’imprenditoria femminile, annota Vanessa Camani.
Il conto della mancata programmazione
Anche il futuro presenterà ai veneti in conto della mancata programmazione da parte della maggioranza leghista della Regione.
Anna Maria Bigon fa un esempio, fra i molti. Il Veneto non può limitarsi a salvaguardare l’ordinario, ma deve investire guardando al futuro e invertire la rotta, perché fra vent’anni avremo una buona maggioranza di persone over 65, visto che la denatalità cresce ogni anno e i servizi per la famiglia continuano a diminuire.
Non possiamo essere appagati dai record di produzione del vino, commenta il consigliere del PD Andrea Zanoni, e non programmare la produzione di energia dalle fonti rinnovabili che ci consentirebbero di affrontare l’epocale emergenza climatica dando un’opportunità di lavoro qualificato a migliaia di giovani e attrarne anche altri dall’estero.
Il contributo dei consiglieri democratici
Di fronte ad un bilancio senza investimenti per il futuro ed assolutamente blindato (su 17 miliardi c’erano appena 60 milioni “non vincolati” su cui poter discutere come e dove destinarli”), il Partito Democratico non si è tirato indietro.
Il capogruppo PD Giacomo Possamai evidenzia: “Abbiamo provato a dare il nostro contributo fin dall’inizio della discussione. Ne è uscito un bilancio migliorato, che contiene numerose misure da noi sollecitate”.
Ne segnaliamo alcune, riprendendo le dichiarazioni dei consiglieri del Partito Democratico in Consiglio regionale.
“Abbiamo recuperato 50 mila euro per le attività di promozione della legalità e di contrasto alla criminalità organizzata, che dovrebbe essere una priorità assoluta per la Regione, visto il numero crescente di inchieste, processi e arresti”.
“Accolta la nostra richiesta di stanziare fondi per le sale cinematografiche con un finanziamento aggiuntivo di 150 mila euro; risorse che portano ad un totale di 280 mila per il 2022”.
“Sono stati stanziati 400 mila per gli interventi di prevenzione e contrasto sul fronte della violenza contro le donne. È una cifra inferiore alla nostra richiesta, ma comunque importante per dare risposte alle tante realtà sul territorio che si occupano di questa emergenza”.
“Per le famiglie monoparentali in difficoltà economica e i genitori separati o divorziati avevamo chiesto 600 mila euro: ne sono stati recuperati 450 mila da destinare all’autonomia finanziaria di questi nuclei familiari”.
Partito Democratico
Circolo di Cadoneghe