L’alternativa all’imbuto di via Pontevigodarzere è sempre più urgente
del Gruppo consiliare del Partito Democratico di Cadoneghe
L’attuale accesso a Nord di Padova dai comuni contermini e limitrofi, attraverso il ponte sul Brenta in via Pontevigodarzere (che viene attraversato da circa 18/19.000 veicoli al giorno per senso di marcia) mette oramai da molto tempo in seria difficoltà almeno tre comunità civili: Padova, Cadoneghe e Vigodarzere.
Questa criticità, detta del “nodo di Castagnara” sin dagli anni ‘80, sembrava essere stata risolta con degli interventi che da un lato favorivano l’ingresso alla città di Padova con un nuovo ponte e una strada Regionale (ideata e progettata tra gli anni ’60 e ‘70 e realizzata negli anni ‘90) che ha diviso una realtà residenziale come quella di Cadoneghe e dall’altra, con il raddoppio del ponte sul Muson (fine anni 2000) contribuivano a fluidificare una penetrazione viaria, originata sempre più pesantemente da territori dell’Alta padovana che, urbanisticamente parlando, hanno incrementato e offerto edilizia residenziale senza una sufficiente dotazioni di servizi per famiglie, persone e attività culturali e socio/economiche.
Dopo il “tramonto” del tratto “T” del progetto denominato GRAP (Grande Raccordo Anulare di Padova), sancito dal parere negativo deliberato dalla Commissione Ministeriale di Valutazione Impatto Ambientale n. 818 del 2.12.2011, che vedeva interessati alcuni collegamenti tra la tangenziale di Limena, la strada del “Terraglione” e la seppur “mingherlina” Regionale 308, la Giunta del Comune di Cadoneghe in data 28 novembre 2018 ha deliberato l’approvazione di uno studio di fattibilità per la soluzione viabilistica tra i Comuni di Padova, Cadoneghe e Vigodarzere. Il 9 febbraio 2019 ha preso avvio con la firma tra i sindaci di Vigodarzere (Zordan), di Cadoneghe (Schiavo) e l’assessore di Padova (Micalizzi), l’iter che porterà ad eliminare la conflittualità “stradale” che rende “sempre più” prigioniera di sé stessa Vigodarzere, “sempre più” impaziente la cittadinanza di Cadoneghe e “sempre più” stressata la comunità che vive a Pontevigodarzere.
Nel frattempo, anche il Comune di Limena si è reso disponibile a dialogare per arricchire la soluzione e renderla “sempre più” sostenibile ed efficiente, riuscendo così a generare sinergie concrete e dirette a ridurre l’impatto sulla popolazione e a contenere il più possibile i costi di realizzo.
Nella foto: Febbraio 2019: la firma dell’accordo tra Andrea Micalizzi (Padova), Michele Schiavo (Cadoneghe) e Adolfo Zordan (Vigodarzere) per il progetto di fattibilità di una strada alternativa a via Pontevigodarzere.