Il Covid-19 continua ad assediare pesantemente il Veneto e indebolisce il vero baluardo su cui possiamo contare: la professionalità e la dedizione delle persone del Servizio sanitario nazionale. Queste persone potrebbero fare ancora di più, prima e meglio (e con minor spesa) se loro e noi cittadini potessimo già contare su una rete di medicina territoriale adeguata ai tempi di oggi.
Il tempo di agire è già adesso.
Medicina territoriale significa: medici di medicina generale che lavorano insieme, coadiuvati da infermieri e amministrativi, in contatto con le altre strutture del sistema, che si occupano della presa in carico della cronicità, gestiscono in ambulatorio i problemi di salute che necessitano di diagnostica di base e, non ultimo, garantiscono un’accessibilità estesa (h 12), per compensare la riduzione delle prestazioni del sistema ospedaliero, che è comunque in corso attualmente in Veneto.
Per questo, come in molte altre Regioni che su questo fronte sono molto più avanti, la Regione Veneto ha previsto varie soluzioni: le utap, le medicine di gruppo integrate, le medicine in rete, le associazioni funzionali territoriali… Tutte forme di aggregazione previste sulla carta da prima del 2012 e non ancora pienamente realizzate, a fronte di finanziamenti molto consistenti.
Dobbiamo considerare che gli aspetti organizzativi hanno grande impatto, non solo sull’accessibilità per noi utenti ma sulla nostra salute: sentiamo in questi giorni che il virus miete più vittime nel nostro Paese non solo perché abbiamo una popolazione più anziana, ma anche perché i nostri anziani hanno più patologie (e queste ultime sono più presenti nella popolazione a minor reddito).
Spetta anche alle amministrazioni comunali favorire questo processo di riorganizzazione e farsi parte attiva presso l’Azienda Ulss e la Regione affinché la transizione al nuovo sistema sia piena ed effettiva: non bastano accordi sulla carta, servono ambulatori strutturalmente adeguati, orari di apertura idonei, presenza del personale e svolgimento delle attività previste, con possibilità effettiva di condivisione degli utenti da parte di ciascun medico.
Partito Democratico
Circolo di Cadoneghe