Non è il censimento degli alberi la priorità che i cittadini di Cadoneghe chiedono al loro Comune, né può dirsi la novità di cui l’attuale amministrazione vuole vantarsi. La priorità è continuare a curare, con finanziamenti adeguati, i cinquemila alberi pubblici di Cadoneghe, tutti schedati con un censimento scientifico fatto nel 2015. Quel censimento ha consentito di programmare gli interventi da realizzare in base alle priorità dettate da situazioni pericolose, finanze permettendo. È questa l’attività da continuare da parte dell’amministrazione comunale.
Il sindaco, non potendo smentire che IL CENSIMENTO DEGLI ALBERI è stato già ATTUATO 5 anni fa, tenta di negare l’evidenza portando sue opinioni (è tutto fatto male e da rifare) invece che i fatti.
AFFERMARE che le rilevazioni effettuate nello studio precedente sono incomplete o non valide nel metodo è solo una sua opinione. Il censimento degli alberi del 2015 si è basato su dati SCIENTIFICI ed ha utilizzato la statistica che prevede proprio l’inserimento dei casi puntuali in fasce di valori che ne danno una sufficiente e valida rappresentazione (anni da 30 a 60, altezza da 10 a 15 metri, classi di rischio). E’ la normale attività di classificazione che non va confusa con le informazioni generiche. Lo scopo era la gestione e la pianificazione di tutte le operazioni relative alla cura delle piante (potatura, interventi fitosanitari, abbattimenti, ecc.).
Per tutti gli alberi è stata eseguito l’ESP Esame Speditivo Puntuale, cioè la valutazione della presenza di sintomi riconducibili ad esatti parametri, mentre la classificazione di propensione al cedimento è stata redatta sulla base della tabella approvata dalla SIA (Società Italiana di Arboricoltura) solo sugli esemplari preventivamente valutati mediante l’ESP con difetti ed anomalie tali da dover essere valutati in modo più approfondito al fine redigere una diagnosi completa definendo la tipologia di intervento a cui sottoporre l’albero. E’ COME DIRE CHE SI È FATTA LA TAC A CHI AVEVA SINTOMI TALI DA RICHIEDERLA.
Un esame particolare è stato fatto sulla tipologia dei pioppi cipressini molto presenti nel territorio (all’epoca 778 alberi) che richiedeva interventi specifici.
In ogni caso lo studio del 2015 è di proprietà del Comune e si può trovare nell’archivio dell’ufficio competente.
Il patrimonio arboreo pubblico di Cadoneghe è da molti anni una delle ricchezze del nostro territorio e il primo censimento dava il quadro attendibile e aggiornato del patrimonio pubblico per una valutazione agronomica dello stato di salute e delle caratteristiche dei nostri alberi.
Il sindaco NON HA POTUTO SMENTIRE che lo studio è già stato fatto dall’amministrazione precedente, e quindi che il Comune dovrà sostenere una nuova spesa per un incarico già svolto da altri professionisti (non da qualcuno che passava per la strada) su TUTTI gli oltre 5000 alberi pubblici di Cadoneghe, mediante classificazione, con georeferenziazione, stato di salute, classe di rischio e tipo di intervento per ogni albero che ne aveva necessità.
Poter avere un esperto dottore forestale (in organico?) è certamente una opportunità per gestire meglio il patrimonio arboreo esistente e programmare quello futuro (compresa la comparsa delle palme).
Ai cittadini pensiamo interessi relativamente che il calcolo del rischio probabilistico vari da 1 a 1.000.000, ma sia sufficiente un’analisi sulla classe di rischio (da A a D) che possa essere la base per una corretta manutenzione e per garantire la sicurezza del verde verticale.
Può anche essere di interesse della collettività l’aspetto dei costi, di cui l’amministrazione comunale non ha fatto cifra.
Gruppo Consiliare Partito Democratico Cadoneghe