Due anni fa ebbe luogo una manifestazione promossa dalle forze politiche che sostengono l’amministrazione comunale per chiedere con forza alla Provincia di Padova di fare la propria parte per finanziare il secondo stralcio dell’allargamento della Provinciale 34 delle centurie, conosciuta meglio come Strada bassa o Via Roma.
Il corteo, guidato dal sindaco Mirco Gastaldon, percorse via Roma per dare visibilità al problema di una strada estremamente pericolosa, già sede di decine di incidenti, alcuni di questi mortali. Due anni dopo, se per un breve tratto la realizzazione, da parte del nostro Comune, della bretella tra la Strada Regionale del Santo e la Z.I. ha risolto il problema, per la gran parte della strada, il problema è ancora tutto là. Mancano i marciapiedi e la pista ciclabile, le condizioni del manto stradale sono penose, la larghezza della strada, dove transitano automezzi, pullman, ecc. rappresenta ancora un rischio reale.
Le cose stanno esattamente come due anni fa: da anni il Sindaco e l’amministrazione sollecita una risposta dalla Provincia. Questa amministrazione si è sempre mossa con decisione nell’ambito del doveroso rispetto istituzionale. Ma da anni una risposta non arriva. Né un sì, né un no. Gli atti ufficiali e la corrispondenza parlavano chiaro già due anni fa. Adesso il tempo è ampiamente scaduto.
Cadoneghe aveva già messo sul piatto risorse importanti per l’allargamento di via Roma: oltre 700 mila euro che potrebbero coprire la metà dell’intervento. Non solo l’allargamento e la messa in sicurezza di via Roma, ma anche il prolungamento dei marciapiedi e della ciclabile lungo via Marconi, per completare finalmente il collegamento in sicurezza, pedonale, automobilistico e ciclabile, tra Cadoneghe e Reschigliano.
La Provincia ha il dovere di dare risposte. Ognuno si prenda la propria responsabilità. Cadoneghe se l’è presa da tempo, nell’interesse dei cittadini e di chi transita ogni giorno per questa strada stretta e pericolosa. I cittadini di Cadoneghe, dopo due anni di mancate risposte, non intendono più rinunciare a quello che è a tutti gli effetti un diritto: il diritto alla sicurezza, il diritto di non rischiare la vita quando ci si muove a piedi, in macchina o in bicicletta. Cara Provincia, cara Degani, caro Marcato, il tempo è scaduto.
Ritroviamoci VENERDI’ 15 FEBBRAIO alle 12.00 ALL’INIZIO DI VIA PLACIDO CORTESE (EX VIA CA’ PONTE – LAT. VIA ROMA).