Ieri il sindaco di Cadoneghe Mirco Gastaldon, assieme al sindaco di Padova Flavio Zanonato e altri sindaci della provincia di Padova, ha partecipato a un simbolico corteo di protesta contro la manovra finanziaria approvata dal governo in carica, che penalizzerà ulteriormente gli enti locali.
“La protesta che i sindaci hanno ieri condotto non ha portato ad alcuna sospensione dei servizi ai cittadini” precisa il sindaco Gastaldon “che sono e saranno invece i primi danneggiati da una serie di leggi finanziarie che penalizzeranno gli enti locali”.
Questi le ripercussioni che, secondo il sindaco Gastaldon, la manovra appena approvata dalla maggioranza di governo LEGA-PDL avrà sui comuni.
1. Tolgono autonomia ai comuni: il tanto discusso federalismo è morto. Si chiede di far pagare i singoli servizi al 100% altrimenti non si è virtuosi ed in misura inversamente proporzionale al tasso di copertura vengono tagliati i trasferimenti. Conseguentemente lo spazio politico di scelta su come e dove intervenire per favorire ad esempio con trasporto scolastico o mense (famiglie numerose, basso reddito, chiusura di un plesso con spostamento dell’utenza in altro loco) è annullato.
2. I tagli sono quasi esclusivamente sulla Pubblica amministrazione Locale e non sulla centrale. In un periodo di necessari risparmi questi non sono richiesti in modo equo ma in maniera preponderante a chi è più vicino alle richieste.
3. I tagli sono nella stessa proporzione, lineari, per tutte le amministrazioni incuranti di: Grado di copertura dei servizi –
Rapporto Personale/Abitanti – Servizi erogati – Tipologia della popolazione (giovani/anziani/stranie) – Necessità di investimento in conto capitale o in parte corrente – Storico dei mutui contratti
4. Non permette di spendere eventuali disponibilità di avanzo o pregresse disponibilità economiche.
5. Le alienazioni patrimoniali non sono favorite e risultano dannose per il calcolo del patto di stabilità anche se reinvestite per nuove opere (conto capitale) che arricchiscono il territorio.
6. La lotta all’evasione è fittizia: l’Agenzia delle Entrate non si sente autorizzato o vincolata da apposita legge dello stato a condividere le informazioni reddituali con i comuni che devo provvedere con mezzi propri ad ogni forma di accertamento.
7. In un periodo in cui i contributi economici richiesti a seguito della crisi sono in forte aumento (perdite lavoro, separazioni, stranieri, anziani con pensioni minime) si chiede di ridurre la spesa corrente.
8. La compartecipazione da parte dello stato sulla ricchezza prodotta (Irpef) è irrisoria mentre si chiede ai comuni di recuperare fondi attraverso l’aumento dell’addizionale comunale irpef dopo aver tolto l’ICI senza dare copertura totale della stessa ICI ai comuni.
9. I trasferimenti sono sempre tardivi mentre si chiede ai comuni di pagare entro i 90 giorni e questo porta ad anticipazioni che comportano spese aggiuntive e impatto sul patto di stabilità.
10. Le assunzioni/sostituzioni 1 ogni 5 (anche per i tempi determinati) non tengono conto della tipologia del servizi e del numero di persone impiegate per lo stesso: i comuni che dispongono di 1 assistente sociale che si assente per maternità per 1 anno, vince un concorso in altro ente o per altre evenienze non può lavorare da chi può venir sostituita essendo il suo profilo altamente specifico (domiciliarità, affido minori ad esempio)?