Dopo i conti sui tagli indiscriminati a scapito delle Regioni decisi dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e che provocheranno drastiche riduzioni dei servizi in particolare per i pendolari o cospicui aumenti delle tariffe, sono arrivati i primi conti sugli effetti del federalismo sui comuni, in particolare sui comuni capoluogo di provincia. Il Corriere della Sera: “Tra i 92 comuni italiani capoluogo di provincia, 52 otterranno benefici dalla proposta di riforma del federalismo fiscale e 4o verranno invece penalizzati….Complessivamente, ci saranno 445 milioni di euro in meno di risorse statali per i servizi comunali. La nuova situazione metterà i comuni «penalizzati» con le spalle al muro e davanti a un bivio: o la necessità di aumentare la tassa comunale onnicomprensiva, l`Imu, oppure quella di gestire meglio i propri conti e le proprie spese…L`allarme per il possibile arrivo di una vera e propria stangata (il salasso, per quelli che ci perdono è fino al 6o%) è stata lanciata da una proiezione del senatore pd Marco Stradiotto, sulla base di dati della Copaff (la commissione paritetica sul federalismo fiscale che lavora al ministero dell`Economia).
Un taglio drastico delle risorse riguarderà il comune dell`Aquila (-66%) che perderà 26.294.732 euro, rispetto alle somme percepite dallo Stato nel 2010 (comprensive degli aiuti post terremoto), seguito di poco da quello di Napoli (-61%) che perderà, sempre rispetto al 2010 quasi 400 milioni (392.969.715). Napoli – è bene chiarirlo subito – è però il comune che riceve i trasferimenti statali più alti rispetto a tutti gli altri capoluoghi italiani (668 euro per abitante di fronte a una media di 387 euro). I cittadini napoletani sarebbero i più tartassati dalla nuova imposta municipale unica. Il gettito per abitante delle tasse e delle imposte devolute nella città partenopea sarebbe di 669 euro per abitante. A seguire i più colpiti sarebbero i bolognesi con 555 euro annui per abitante e gli aquilani (548 euro per abitante). L`Imu più bassa è invece quella di Brindisi (166 euro annui per abitante), seguita da Benevento (176 euro) e Catanzaro e Reggio Calabria (179 euro per abitante).
Al centro sud sono distribuite le altre città più penalizzate. Nonostante lo status di Capitale, Roma perderà 129 milioni (-10%), e Palermo 185 milioni (-55%), mentre Catania avrà 62 milioni in meno. In percentuale, andrà male anche a Potenza (-55%), Messina (-59%), e Taranto (-50%). Ma anche Torino «perderà» il 9 per cento. Chi invece può sorridere è Olbia, che segna il record di incremento con il 180% in più, dai 9 attuali ad oltre 25 milioni…. Si piazza al secondo posto Imperia,con un più 122% di gettito «devoluto» rispetto ai trasferimenti attuali. Genova, invece, perderà il 22 per cento.
Anche Milano avrà un saldo positivo di 169 milioni (+34%). Le altre città beneficiate si ritrovano sempre al Nord: Parma (+105%o), Padova (+76%), Treviso (+58%) e Venezia (+ 26%)”.